di Redazione
Nell’ambito di iniziative volte a contrastare il fenomeno del telemarketing illegale, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, su impulso del Ministro Urso, ha istituito un Tavolo tecnico con il coinvolgimento delle principali autorità regolatorie (AGCOM, Garante per la protezione dei dati personali e AGCM), associazioni dei consumatori e operatori di settore.
La Fondazione Ugo Bordoni (FUB) è stata convocata ufficialmente al Tavolo in qualità di gestore del Registro pubblico delle opposizioni, lo strumento che consente ai cittadini di bloccare l’utilizzo dei propri numeri per finalità promozionali da parte degli operatori di telemarketing che rispettano la normativa. In linea con il proprio ruolo tecnico-scientifico di supporto alle istituzioni, la FUB – grazie alle competenze nell’ambito delle infrastrutture di comunicazione, della sicurezza delle reti e dell’analisi dei dati – sta fornendo supporto all’analisi delle problematiche più rilevanti sul piano operativo e tecnologico.
L’obiettivo del Tavolo è quello di coordinare azioni efficaci per affrontare in modo sistemico pratiche come le chiamate indesiderate, l’uso improprio dei dati personali e, in particolare, il crescente utilizzo del cosiddetto CLI spoofing.
Nel corso del primo incontro di Aprile scorso, tra i temi affrontati particolare attenzione è stata riservata al fenomeno del CLI spoofing: una tecnica mediante la quale i chiamanti alterano il numero che compare al destinatario della chiamata, simulando l’identità di soggetti terzi, talvolta riconducibili a enti pubblici o aziende affidabili. Lo stratagemma, oltre a ingannare l’utente, ostacola i sistemi di tracciamento e rende più difficile individuare le responsabilità delle campagne di chiamate illegali.
Per contribuire ad arginare il fenomeno, l’Autorità Garante per le Comunicazioni sta lavorando sull’introduzione di un filtro anti-spoofing, che si basa su controlli automatizzati in grado di verificare la validità del numero chiamante e la sua coerenza con l’origine geografica della chiamata. Il sistema, operativo a livello di rete, sarà in grado di stabilire, per esempio, se un numero sia effettivamente attivo, se sia associato a un utente in roaming internazionale o se sia stato assegnato solo per ricevere chiamate. Chiamate non coerenti con tali parametri potranno essere bloccate prima di raggiungere l’utente.
Tale meccanismo si affianca ad altre misure già previste dal quadro regolatorio, tra cui il Registro pubblico delle opposizioni, ma interviene in modo più diretto e tempestivo sul traffico telefonico. L’approccio condiviso tra istituzioni e operatori del settore punta a rafforzare l’affidabilità delle comunicazioni e a proteggere gli utenti da frodi sempre più sofisticate, che sfruttano anche canali esteri per aggirare i controlli nazionali.
La Fondazione continuerà a offrire il proprio supporto scientifico e tecnologico alle attività in corso, nell’ottica di promuovere un quadro di marketing telefonico più sicuro e trasparente.
Il Tavolo tecnico proseguirà i lavori nei prossimi mesi, con l’obiettivo di individuare soluzioni efficaci al contrasto al telemarketing illegale e rafforzare il quadro di tutele ai cittadini.