L’evoluzione dell’Intelligenza Artificiale nelle reti 6G verso sistemi autonomi

FUB partecipa alla Plenaria di RESTART con l’intervento che esplora le opportunità e i rischi dell’adozione dell’Agentic AI nelle reti di telecomunicazioni di prossima generazione

di Marina Settembre, Ricercatrice FUB

Fotogramma video Marina Settembre

 

La Fondazione Ugo Bordoni ha preso parte alla Plenaria di RESTART, il programma nazionale di ricerca e innovazione finanziata con i fondi europei del PNRR, che si pone l’obiettivo di rilanciare la filiera italiana delle telecomunicazioni, promuovendo progetti avanzati su reti di nuova generazione, servizi digitali e sicurezza. La FUB partecipa a RESTART con tre progetti – “ITA-NTN”, “6GWINET” e “NETWIN” – che riguardano l’integrazione delle reti terrestri e satellitari, lo sviluppo di reti wireless di nuova generazione e l’applicazione dell’Intelligenza Artificiale nei sistemi di telecomunicazioni.

 

Foto Marina Settembre

L’evento – ospitato lo scorso luglio nell’Università degli Studi di Napoli Federico II – ha rappresentato un momento di confronto tra comunità scientifica, imprese e istituzioni per condividere progressi, visioni e strategie nell’ambito delle telecomunicazioni del futuro.

In qualità di partner del programma, la FUB è stata tra i protagonisti della Plenaria con l’intervento di Marina Settembre, ricercatrice della Direzione Scientifica dell’Ente, che ha offerto il proprio contributo con una presentazione in stile TED Talk intitolata The Dark Side of the AI in 6G Networks: where the human being must shine brighter. ll tema centrale dell’intervento ha riguardato l’invito alla riflessione sul modo in cui l’evoluzione dell’intelligenza artificiale nelle reti di nuova generazione verso sistemi capaci di prendere decisioni autonome richieda un nuovo modo di intendere responsabilità e fiducia nelle scelte tecnologiche.

 

Il passaggio dall’AI tradizionale all’Agentic AI

In apertura è stato illustrato il cambiamento di paradigma che sta caratterizzando l’evoluzione dell’Intelligenza Artificiale nelle telecomunicazioni: da sistemi rule-based e statistici si sta affermando il passaggio verso forme di Agentic AI, capaci di assumere decisioni autonome e di auto-riorientare priorità e processi. Questa trasformazione introduce enormi potenzialità in termini di efficienza e automazione, ma porta con sé anche blind spot etici e sistemici che non possono essere trascurati.

 

Rischi multilivello e impatto umano

L’intervento è proseguito mettendo in evidenza come i rischi dell’AI non siano confinati al livello tecnico – per esempio vulnerabilità nei modelli di machine learning o attacchi avversari – ma si estendano a più livelli:

 

  • funzionale – con la possibilità, per esempio, che l’AI riorganizzi in modo non trasparente funzioni critiche di rete
  • organizzativo – dove processi automatizzati possono aggirare regole aziendali o il controllo umano
  • umano – con conseguenze concrete, come il malfunzionamento di servizi essenziali o forme di discriminazione nell’accesso alle risorse di rete

 

Questa visione sistemica sottolinea la necessità di un approccio che sappia collegare dimensione tecnica, organizzativa e sociale, anticipando i rischi prima che si traducano in danni reali.

 

Governance by Design e ricerca interdisciplinare

È stata proposta la prospettiva della “Governance by Design, intesa come un nuovo percorso, anche di ricerca, che non si limiti alla regolamentazione ex post, ma che sviluppi strumenti capaci di:

 

  • mappare i rischi e la loro propagazione attraverso i diversi livelli
  • progettare agenti AI consapevoli dei diritti fondamentali
  • creare metodologie per valutare in anticipo l’impatto umano delle scelte algoritmiche

 

Nell’ambito del progetto Eraclito, al quale la FUB partecipa all’interno di SERICS (PNRR, Spoke 7), si è cominciato ad affrontare il problema su come i rischi tecnici possano avere ricadute sui diritti fondamentali, con casi di studio in contesti sensibili come quello sanitario.

 

La responsabilità delle scelte algoritmiche

Nelle conclusioni è stato richiamato il saggio “Il Visconte Cibernetico” di Andrea Prencipe e Massimo Sideri, che propone una rilettura in chiave attuale di Italo Calvino per orientarci nel rapporto tra uomo e tecnologia. Nel “Visconte Dimezzato”, l’autore della trilogia immagina un uomo diviso a metà, incompleto e inumano finché non ritrova la sua interezza. Una metafora sorprendentemente attuale anche nel contesto del talk: se ridotta a pura razionalità tecnologica, l’adozione dell’intelligenza artificiale rischia infatti di renderci scissi, efficienti ma incompleti. Innovazione e regolazione, progresso tecnologico e tutela dei diritti, devono essere tenuti in equilibrio, con la consapevolezza che la sfida non è costruire macchine perfette, ma assumersi la responsabilità di ciò che le macchine decidono.

 

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Con questo intervento, la FUB conferma il proprio impegno in RESTART e più in generale nella ricerca avanzata sulle reti del futuro, contribuendo a una riflessione critica e interdisciplinare sul ruolo dell’Intelligenza Artificiale nelle telecomunicazioni di prossima generazione.