L’armonizzazione europea della banda a 800 MHz

AGCOM - RSPG

Il passaggio al digitale della televisione terrestre consentirà un uso più efficiente dello spettro radioelettrico, liberando risorse frequenziali che costituiscono il cosiddetto dividendo digitale, di cui la banda a 800 MHz fa parte.

Per la prima volta un’importante porzione della banda tradizionalmente e principalmente impiegata per le trasmissioni televisive sarà aperta ai sistemi terrestri per le comunicazioni elettroniche. Si tratta di una risorsa molto pregiata, anche in virtù delle particolari caratteristiche propagative che caratterizzano le onde a radio a tali frequenze e, per questo, la banda a 800 MHz riveste un ruolo strategico sotto diversi punti di vista.

L’impiego della banda a 800 MHz costituisce un elemento importante ne l’ambito della convergenza dei settori delle comunicazioni mobili e fisse e dell’emittenza radiotelevivisa e fornisce uno stimolo di rilievo per l’innovazione tecnologica. La definizione degli scenari evolutivi e delle condizioni tecniche che garantiscono l’implementazione efficace ed armonizzata di nuove infrastrutture e servizi di comunicazione elettronica rappresentano una sfida per gli esperti in diversi settori disciplinari.

Lo spettro radioelettrico a 800 MHz sarà destinato all’accesso degli utilizzatori finali alle comunicazioni a banda larga: nelle aree urbane, a potenziare la capacità di rete e il servizio indoor, e nelle aree rurali, per contribuire a colmare il divario digitale nelle zone non ancora raggiunte da connessioni dati ad alta velocità. Più in generale, il nuovo assetto, che si verrà potenzialmente a delineare grazie all’impiego del dividendo digitale, contribuirà a consolidare il ruolo delle telecomunicazioni e dell’intero settore ICT come fattore abilitante per il rilancio dell’economia, come più volte ricordato in ambito europeo.

Il percorso verso la liberazione e l’impiego del dividendo digitale da parte dei sistemi di comunicazione elettronica è per questi motivi al centro di un intenso dibattito. Per poter cogliere appieno le potenzialità offerte dall’impiego della banda a 800 MHz è infatti necessario approfondire con attenzione il quadro attuale e definire in maniera attenta e puntuale uno scenario di sviluppo adeguato, che sia condiviso in ambito internazionale. Le istituzioni Europee assieme agli organi consultivi e tecnici come il RSPG (Radio Spectrum Policy Group) o la CEPT (Conferenza Europea delle Poste e Telecomunicazioni) hanno avviato un percorso costruttivo, ciascuno per le proprie competenze, che passa attraverso la definizione di politiche mirate a favorire e a promuovere la liberazione e l’uso armonizzato della banda a 800 MHz.

L’attuazione del processo di liberazione, in corso in Italia come nel resto dell’Europa, presenta aspetti e criticità di natura diversa al variare dei contesti nazionali. Il panorama del settore televisivo in Italia è, come noto, del tutto singolare, sia per via del fatto che la piattaforma terrestre rappresenta l’unico mezzo per raggiungere la quasi totalità degli utenti domestici, sia per l’elevato numero di soggetti che operano nel settore televisivo e che, di conseguenza, affollano lo spettro radioelettrico.

Il processo di liberazione richiederà quindi l’individuazione di specifiche strategie che permettano di riassegnare le risorse radio in modo equo e bilanciato, prevedendo, come pare ormai certo, anche il ricorso a misure di tipo compensativo. La definizione di tali strategie dovrà necessariamente prendere le mosse dall’analisi del quadro regolamentare, delineando eventualmente le necessarie evoluzioni, e della catena del valore collegati alla banda a 800 MHz. Questi stessi elementi dovranno anche essere alla base delle politiche e dei meccanismi che regoleranno la competizione per l’assegnazione dei diritti d’uso sulla banda radio.

La giornata di studio intende affrontare a tutto tondo il tema dell’uso armonizzato della banda a 800 MHz. La relazione della mattina approfondirà il punto di vista delle istituzioni europee e illustrerà le politiche delineate a livello comunitario in relazione alla liberazione e l’impiego del dividendo digitale a 800 MHz. Gli interventi del pomeriggio daranno invece spazio all’analisi degli aspetti tecnici, mettendo in evidenza le potenzialità che tale banda offre e le possibili criticità derivanti dall’impiego della stessa per valutare poi gli aspetti regolamentari ed economici collegati alla liberazione del dividendo digitale, al riassetto e alla ridistribuzione delle risorse radio, con particolare riferimento allo scenario italiano.

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